Dal 2018 sarà percorribile il primo stralcio della Variante alla SP 65 altrimenti detto Nodo si Rastignano. Una volta completata, l'opera interesserà i comuni di Bologna, San Lazzaro di Savena e Pianoro.
Eravamo negli anni 80 quando a causa dell’aumento del traffico sulla SP65 della Futa e del collo di bottiglia formato dal ponte sul Savena in cima a via Toscana, si iniziava a discutere di una possibile bretella che collegasse la Fondovalle Savena alla viabilità veloce bolognese raccordata alla Tangenziale.
Ad oggi l’imbuto di Rastignano rappresenta la via obbligata nonché l’incubo quotidiano di chi deve spostarsi tra Bologna e la valle del Savena.
Il tracciato del 1° stralcio della Variante alla SP 65 è lungo circa 2 chilometri e si sviluppa interamente in superficie.
Questo primo intervento prevede per il Nodo di Rastignano da Bologna la partenza dalla rotonda Mafalda di Savoia, a metà di via Corelli. Il nuovo percorso inizia in direzione sud ricalcando per i primi metri la ferrovia interrata dell’Alta Velocità, per deviare dopo poco verso ovest e attraversare il fiume Savena circa 250 metri più a est dell’attuale ponte su via Toscana.
Proseguendo verso sud la Variante del Nodo di Rastignano raggiunge via Madre Teresa di Calcutta, dove è prevista una rotonda per raccordare l’attuale viabilità.
Il costo di questo primo stralcio dell’opera è stimato in circa 23 milioni di euro, per metà finanziati da RFI e per metà da Comune di Bologna e Anas. La 'sezione stradale' prevede una corsia per ogni senso di marcia con un limite di velocità di 70 km/h.
Nel file kmz è riportato l'intero tracciato con entrambi gli stralci. Sfortunatamente, ad oggi non è dato a sapere con quanti e quali fondi sarà finanziato il secondo lotto della Variante alla SP 65 Nodo si Rastignano. Non è qundi prevendibile alcuna tempistica di relizzazione.
Mappa della Variante di Rastignano
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